martedì 20 novembre 2007

Ora Napolitano chieda scusa a Solgenitzyn


Inseriamo un articolo di Biagio Cacciola, responsabile nazionale Dipatimento Cultura de La Destra.

"Era inevitabile che le autorità dell'URSS procedessero all'espulsione del premio Nobel Solgenitzyn, perchè propugnatore di idee "aberranti" e mistificatore della "Grandiosa vicenda sovietica". A Solgenitzyn era andata anche bene con l'espulsione, perchè in altre epoche più dure del'Unione Sovietica la sua sorte sarebbe stata peggiore". Firmato Giorgio Napolitano - L'Unità del 20 febbraio 1974. Questo il sunto, riportato testualmente dal Velino che ha fatto chiedere chiaro e forte a Carlo Ripa di Meana, nel 1977 presidente craxiano della Biennale del dissenso anticomunista, le scuse di Napolitano a Solgenitzyn, il più grande scrittore vivente, da tempo in Patria. Napolitano era allora dirigente della cultura del PCI e il suo intervento fu riportato anche sul settimanale del PCI del tempo, Rinascita. Erano cambiati i tempi ma il vizio di difendere l'Unione Sovietica nelle sue manifestazioni repressive e totalitarie non era cambiato. Come nel 1956 per la rivolta di Budapest, Napolitano stava senza riserve con gli oppressori. Chiediamo anche noi, insieme a Ripa di Meana, che Napolitano, senza se e senza ma, si scusi con Solgenizyn.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un presidente della Repubblica Italiana che ha giustificato la negazione del principio di Autodeterminazione di un popolo, (quello ungherese) principio assoluto della Carta dei Diritti Umani...
In quell'occasione morirono circa 50 mila persone... Diciamolo ai giovani e forse anche ai meno giovani chi è il nostro caro Presidente della Repubblica! Mr."Cari paesani e care paesane" dovrebbe scusarsi con tutto il popolo Ungherese e con l'umanità!

Anonimo ha detto...

E' veramente vergognoso come le sinistre abbiano nepotisticamente occupato tutte, ma proprio tutte le poltrone istituzionali, tra cui la prima carica dello Stato.
E' stata inoltre una bella occasione persa dai comunisti per insediare al Quirinale una figura ben vista da entrambi i poli. Invece no, hanno messo lì uno dei tanti senatori a vita venduti a questo governo cattocomunista. Perlopiù colui il quale aveva giustificato l'invasione sovietica a Budapest e successivamente avallato la scelta di esiliare Solgenitzyn per essersi opposto al regime.
Ma torni a scrivere per l'Unità questa persona inutile e priva di buonsenso!

C'è solo un presidente!

Anonimo ha detto...

Il presidente della Repubblica deve essere eletto dal popolo... Lo diceva Almirante... lo dobbiamo dire noi... con forza e determinazione!